
Vendite online e uso illecito del marchio: la Corte di Giustizia UE pone una stretta sulla responsabilità degli hosting provider
La Corte UE ha affermato che il gestore di una piattaforma e-commerce risponde per l’uso illecito del marchio altrui se le attività svolte sulla piattaforma inducono un utente normalmente informato e ragionevolmente attento a ritenerlo direttamente coinvolto nella vendita dei prodotti, anche se i prodotti sono venduti da soggetti terzi.
Con la decisione del 22 dicembre 2022 la Corte di Giustizia UE ha, per la prima volta, ritenuto fondamentale la percezione dell’utente della piattaforma al fine di riconoscere un ruolo attivo ai provider. La sentenza si è pronunciata con riferimento ad una causa instaurata per contraffazione da parte di La Maison Louboutin nei confronti di Amazon. La Corte ha ricordato che l’uso di un marchio altrui in offerte di vendita in un mercato online non è di per sé riconducibile al gestore della piattaforma, poiché non si tratta di una sua comunicazione commerciale. Tuttavia, bisogna considerare lo specifico contesto delle condotte della piattaforma e, a questo proposito, ha ritenuto che debba aversi riguardo alla percezione che gli utenti hanno dell’attività svolta dal provider sulla piattaforma.