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Tensioni sul fronte redazione atti giudiziari

Tensioni sul fronte redazione atti giudiziari

Il Giudice di Pace di Verona, in una recente pronuncia, ha compensato le spese a detrimento della parte vincitrice che, tuttavia, non aveva rispettato i nuovi criteri di sinteticità degli atti sotto il profilo della dimensione, dei caratteri e dell’interlinea: rivolta sul fronte dell’Avvocatura.

Dal primo settembre sono entrati in vigore i nuovi criteri di redazione degli atti processuali (tra gli altri, indicazione di massimo 20 parole chiave individuanti l’oggetto del giudizio, preferenza per i collegamenti ipertestuali, limiti dimensionali per le cause civili inferiori a 500 mila euro), salvo che la controversia non presenti questioni di particolare complessità onde la deroga andrà comunque motivata dal difensore.

Il Provvedimento del Giudice di Verona ha tuttavia mosso l’Avvocatura, e l’Organismo congressuale forense, nelle ultime ore, ha provveduto a sollecitare una immediata modifica delle nuove misure chiedendo di provvedere, con tempestività, all’abrogazione del D.M. 110 del 2023 o alla revisione delle sue criticità, chiarendone la corretta interpretazione anche con circolari applicative al fine di evitare i rischi di provvedimenti di analoga natura.

Santini Sette Studio Legale
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