
Anche il convivente more uxorio della vittima di un sinistro stradale ha diritto al risarcimento del danno
Se da un sinistro stradale deriva un evento mortale il risarcimento del danno deve essere accordato anche al convivente more uxorio mediante il riconoscimento delle poste di danno morale e patrimoniale, qualora sia asseverato in giudizio uno stabile contributo e apporto economico alla vittima quando era in vita: così si esprime la Corte di Cassazione, III sezione Civile, con l’ordinanza n. 8801 del 28 marzo 2023.
Nel caso di specie la Suprema Corte ha ritenuto determinanti alcuni elementi che, invece, la corte d’Appello non aveva considerato: la durata della convivenza, con trasferimento della residenza e del domicilio fiscale e la delega ad operare del convivente more uxorio sul conto corrente del deceduto. Si tratta, secondo la Cassazione, di elementi che, se vagliati in un unicum, si presentano come gravi, precisi e concordanti e portano a dedurre l’esistenza di una comunanza solida di vita tra convivente e vittima. Da un tanto si evince che se il defunto non fosse deceduto avrebbe corrisposto un contributo economico costante e periodico per tutta la vita al convivente.